(Montalcino, 26 febbraio 2007) - Alcuni paleontologi che stavano effettuando delle ricerche nella proprietà di Castello Banfi nel sud della Toscana, hanno scoperto il fossile, lungo circa 10 metri, di una balena risalente al Pliocene, circa 5 milioni di anni fa, quando questa zona era ricoperta da un mare profondo.
“Parlando di terroir”, dichiara Cristina Mariani-May, membro della Famiglia Mariani, proprietaria di Castello Banfi, “spesso rinveniamo conchiglie fossili, ma questo ritrovamento è eccezionalmente più importante perchè ci ricorda una volta di più, che i minerali depositatisi qui milioni di anni fa rendono questi suoli ideali per la coltivazione delle vigne e donando complessità e straordinari aromi ai nostri vini”.
La scoperta è avvenuta dopo che nella stessa area erano stati ritrovati numerosi denti di squalo, segno evidente che molti predatori si erano cibati della carcassa della balena subito dopo la sua morte. “Lo stato di conservazione è ideale” spiega Simone Casati della soprintendenza ai beni archeologici della Toscana che per primo ha identificato i resti fossili. Lo stesso gruppo di ricercatori ha in passato recuperato i resti di un delfino nei pressi di Pienza oltre a piccole balene in altre aree della Toscana, definendo però questa recente scoperta come il fossile più vecchio in assoluto. “A causa del clima quasi tropicale dell’epoca, il mare era ricco di vita marina” continua Casati, dichiarando che probabilmente si tratta di un esemplare abbastanza giovane dal momento che la cartilagine dei dischi delle vertebre non è completamente fusa con le ossa.
Il luogo dove è stato effettuato il ritrovamento si trova lungo la strada che da Castello Banfi scende verso Sant’Angelo. Il terreno qui è particolarmente argilloso e ricco di resti fossili. “Durante gli anni qui si sono ritrovati numerosi reperti Etruschi e Romani, ed ora qualcosa che precede queste civiltà”, dice Cristina Mariani-May “questo è davvero affascinante”. La proprietà si è da subito resa disponibile per qualsivoglia tipo di aiuto.